Lo scorso luglio si è conclusa con successo la campagna umanitaria medica educazionale organizzata dal dr. Sergio Gianesini, in qualità di presidente della venous-lympahtic World International Network foundation, nella Repubblica Dominicana.
L’iniziativa ha coinvolto in qualità di tutor 14 massimi esperti internazionali del settore venoso, provenienti da tutti i continenti e da prestigiosi atenei. A beneficiare dell’attività no profit medica 315 pazienti dominicani privi di possibilità economiche ed affetti da severa insufficienza venosa degli arti inferiori. Oltre l’aspetto umanitario, per l’appunto quello educazionale a favore di 74 medici latino-americani, ora istruiti nelle più moderne ed efficaci tecniche per il trattamento della patologia varicosa ed ulcerosa.
Durante le attività cliniche video educazionali sono stati registrati in inglese e spagnolo e saranno presto disponibili gratuitamente per tutti i medici interessati.
A completamento delle attività educazionali, sono state tenute letture mediche presso la locale università con diretto coinvolgimento di studenti e specializzandi.
Non da ultimo, la popolazione locale ha avuto modo di informarsi appropriatamente circa l’alta frequenza e potenziale gravità della patologia varicosa grazie ad una camminata/corsa arricchita da banner educazionali riportanti suggerimenti medici basati su evidenza scientifica.
L’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, nota più comunemente come patologia delle vene varicose, rappresenta una condizione estremamente diffusa nella nostra popolazione, arrivando ad interessare sino il 56% degli uomini e il 60% delle donne (Robertson L. Phlebology J 2008;23(3):103-11).
Fino al 2% della popolazione giunge agli stadi più severi della patologia, soffrendo così di ulcerazioni cutanee associate all’ipertensione venosa: una condizione capace di impattare negativamente la qualità di vita quanto un trattamento chemio-terapico. Le dimensioni epidemiologiche della patologia sono tali da occupare sino all’1% della spesa sanitaria pubblica dei paesi industrializzati (Ma H. J Vasc Surg Venous Lymphat Disord. 2014 Oct;2(4):355-61).
D’altro lato, la patologia venosa trombotica (occlusione di una vena da parte di un coagulo) rimane una delle principali cause di decesso prevenibile nei paesi industrializzati (Wendelboe AM et al. J Thromb Haemost. 2015 Aug;13(8):1365-71). Sequele di una trombosi venosa, quali la cosiddetta “sindrome post-trombotica” e l’ipertensione polmonare cronica, rappresentano gravi e spesso sotto-trattate complicanze croniche potenzialmente prevenibili mediante adeguato trattamento della patologia acuta (Sharifi M. Vascular disease management 2014;11(1):E2-E11). Nella letteratura scientifica correlata al tromboembolismo, i dati mostrano come frequentemente la prevenzione sia inadeguata (Deheinzelin D et al. J Thromb Haemost 2006;4:1266e1270). La spesa pubblica associata al solo management della sindrome post-trombotica giunge sino all’81% del budget dedicato alla patologia trombotica: ciò indica come l’81% della spesa pubblica dedicata ad una patologia venga consumato per una condizione potenzialmente prevenibile (Aneel A. J Thromb Thrombolysis. 2009 Nov; 28(4): 465–476).
Nel 2015, una delle più importanti riviste del settore, il Lancet Journal, ha pubblicato una vera e propria “chiamata alle armi” invitando specialisti vascolari di tutto il mondo ad impegnarsi nell’incrementare la consapevolezza pubblica e sanitaria sulla tematica venosa (http://www.thelancet.com/pdfs/journals/lanhae/PIIS2352- 3026(15)00202-1.pdf).
Nello stesso 2015 il dr. Gianesini, in sinergia con vari specialisti nazionali ed internazionali, ha avviato una serie di iniziative educazionali e cliniche no profit dedicate a questo importante scopo.
L’esperienza appena conclusasi è solo una delle varie attività compiute, mentre altre analoghe sono in programma nell’immediato futuro ed interamente finalizzate all’educazione tanto medica quanto della popolazione.